Aprire porta: chiedere permesso o eseguire il lavoro e dichiararlo dopo?
Dovrei aprire una porta tra un appartamento e un magazzino. Che differenza c'è, a livello burocratico, tra chiedere il permesso per farlo e dichiarare tutto una volta eseguito il lavoro?
3 Risposte
Buongiorno signora, la domanda che pone merita attenzione, perché a livello burocratico vi sono aspetti non banali. Vediamo i principali profili. 1. URBANISTICO: aprire una porta implica una "fusione" urbanistica, la quale, oltre ad altri aspetti, può essere fatta esclusivamente se i due immobili sono dello stesso proprietario. 2. STATICO: non è scontato che l'apertura della porta sia compiuta su un tramezzo, ossia, un muro di spessore di circa 10 - 15 cm. Se non si tratta di un tramezzo (e quindi, si ha a che fare con muri di cemento armato o portanti), l'apertura di una porta ha implicazioni statiche, che è necessario valutare prima di agire. Tenga presente che se si vuole aprire una porta su un muro portante di un palazzo con più piani, è necessario far eseguire un progetto ad hoc da ingegneri con esperienza pluriennale. 3. REGOLARITÀ EDILIZIA: la pratica edilizia deve sempre essere fatta prima di agire. Tenga conto che se ci sono problemi in ambito urbanistico e statico, è possibile che la pratica non si possa eseguire. Quindi, se prima apre la porta e dopo si dedica alla pratica edilizia, rischia di trovarsi in una situazione molto scomoda. Senza contare che, poiché l'apertura della porta ha quelle implicazioni urbanistiche e statiche, la pratica è assolutamente necessaria. In conclusione, aprire la porta senza titolo abilitativo formato è di fatto un abuso edilizio, attualmente sanzionato con sanzioni penali. Se lei lo facesse e se mai avesse problemi, rischierebbe di trovarsi al banco degli imputati e per difendersi dovrebbe pagare di corsa i tecnici cui avrebbe dovuto dare incarico per fare le valutazioni e la pratica edilizia. IN SINTESI: faccia fare subito la pratica edilizia ad un tecnico competente, come ad esempio, un ingegnere, così avrà tutto in ordine prima di agire.
Volevo scrivere "sarebbe di una semplicità unica" e poi ho corretto in semplicissima, ma il senso è quello.
Buongiorno, a livello burocratico, se fa prima una pratica (oltretutto, semplicissima) e poi i lavori, procede nel modo corretto. Se invece la dichiara dopo i lavori, deve fare una sanatoria e le applicheranno una sanzione.
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