Buongiorno a tutti,
stiamo acquistando un immobile che consta di un appartamento al piano terra e di uno al primo piano.
Tra i due, però, esiste una particella accatastata come A/5, una sorta di piano ammezzato, dove l'attuale proprietario ha ricavato (non sappiamo quando) una camera da letto e un bagno (finestrati ma con altezza di 220) e una taverna interna, tagliando orizzontalmente il fondaco sottostante e che da mappa avrebbe un'altezza di 450 cm.
Che cosa si può fare per regolarizzare questi spazi?
Sarà sufficiente una pratica in sanatoria oppure sarebbe inutile a prescindere?
Che cosa rischiamo in caso di controlli?
Ringrazio sentitamente chiunque saprà darcibun consiglio.
Cosa fare per un piano ammezzato non conforme?
Buongiorno a tutti,
stiamo acquistando un immobile che consta di un appartamento al piano terra e di uno al primo piano.
Tra i due, però, esiste una particella accatastata come A/5, una sorta di piano ammezzato, dove l'attuale proprietario ha ricavato (non sappiamo quando) una camera da letto e un bagno (finestrati ma con altezza di 220) e una taverna interna, tagliando orizzontalmente il fondaco sottostante e che da mappa avrebbe un'altezza di 450 cm.
Che cosa si può fare per regolarizzare questi spazi?
Sarà sufficiente una pratica in sanatoria oppure sarebbe inutile a prescindere?
Che cosa rischiamo in caso di controlli?
Ringrazio sentitamente chiunque saprà darcibun consiglio.
5 Risposte
Buongiorno,
la realizzazione di un piano di altezza 220 e la contestuale realizzazione in quello spazio di spazi che invece sono caratteristici della residenza, è di fatto un abuso edilizio non sanabile. Non è possibile sia stato realizzato con pratica edilizia un simile frazionamento e che questa pratica edilizia abbia anche autorizzato la realizzazione di spazi residenziali.
Ossia: Potete tenere l'ammezzato, ma non potrà mai esserci un bagno, tantomeno una camera ed una taverna. Se lo volete acquistare, va acquistato come spazio di sgombero e come tale deve restare. Ma già in fase di redazione dell'atto arrivano i primi problemi, perché la planimetria catastale, obbligatoria negli atti di compravendita, non può essere aderente alla realtà, perché sarebbe una autodenuncia di un abuso edilizio compiuto.
Se la planimetria catastale non fosse conforme e l'accesso agli atti desse esito negativo, ossia non c'è nessun pratica edilizia che lo autorizza, è confermato che sia un abuso edilizio.
Se lo acquistate non facendo emergere questo aspetto in atto di compravendita, risulterà che quanto esistente sia stato compiuto successivamente alla compravendita, e quindi attribuibile a voi.
Insomma: quel piano va demolito, dal punto di vista commerciale non vale nulla, è solo fonte di problemi.
Niente paura, sono modifiche interne. Bisogna solo verificare la stabilità dell'orizzontamento creato e denunciarlo.
Buongiorno, è una situazione abbastanza delicata. Consiglierei anch'io una richiesta di accesso agli atti presso ufficio tecnico comunale per vedere consa è stato autorizzato e successivamente capire la fattibilità dell'eventuale sanatoria. Rilevo anche il problema di altezze interne non conformi alle minime di legge
Concordo con il tecnico. Rivolgersi ad un tecnico di fiducia che conosca il Prg del Comune. Verificare prima gli aspetti urbanistici e poi quelli catastali, che sono sempre sanabili con variazione catastale
bisogna fare una verifica urbanistica ma se il comune di ubicazione del fabbricato ricade in un piano paesaggistico territoriale la sanatoria non è ammessa
Scegli un tipo di lavoro
Contatta all'istante persone nella tua zona alla ricerca di professionisti esperti negli ambiti della costruzione, ristrutturazione, installazioni, traslochi, architetti ecc..