Difformità catastale: servono CILA e agibilità?

Buongiorno, dovendo vendere un immobile del 1968 si sono riscontrate piccole difformità sulla planimetria catastale e cioè: sono stati creati degli archi in muratura nel corridoio e nel salone a seguito alla eliminazione di porte, inoltre vi è la parte del ripostiglio che nella planimetria è invertita e mi è stato detto che bisogna fare una CILA per sistemare il tutto e poi fare nuovamente richiesta per l'agibilità, è vero? Grazie.

Vincenzo
Vincenzo ha fatto una domanda su
Geometri
Actualizado 2 mesi fa

Difformità catastale: servono CILA e agibilità?

Buongiorno, dovendo vendere un immobile del 1968 si sono riscontrate piccole difformità sulla planimetria catastale e cioè: sono stati creati degli archi in muratura nel corridoio e nel salone a seguito alla eliminazione di porte, inoltre vi è la parte del ripostiglio che nella planimetria è invertita e mi è stato detto che bisogna fare una CILA per sistemare il tutto e poi fare nuovamente richiesta per l'agibilità, è vero? Grazie.

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5 Risposte

Salvatore Bilotta
Salvatore Bilotta
Salvatore Bilotta ha rsposto... Geometra Bilotta S. (Castel Maggiore, Bologna) Geometra Bilotta S. - 2 mesi fa

Buongiorno, il catasto non è probatorio ma comunque va dichiarata la conformità anche di questo. La regolarità dell'immobile va in primis verificata presso l'Ufficio Tecnico del Comune, il quale è competente in tal senso. Bisogna fare quindi accesso agli atti per verificare lo stato legittimo e, se non conforme, presentare una CILA (nel caso di irregolarità interne all'immobile e che non riguardano strutture portanti) o una SCIA negli altri casi. La CILA e la SCIA in sanatoria "senza opere" non obbligano all'aggiornamento dell'agibilità, e prevedono il pagamento di una sanzione. La CILA "con opere" non obbliga all'aggiornamento dell'agibilità, la SCIA "con opere" obbliga all'aggiornamento dell'agibilità. Ovviamente se l'immobile non è dotato di agibilità bisognerà farla comunque ai fini della compravendita. Le serve un tecnico che acceda ai precedenti edilizi per capire in quali dei casi si trova. Saluti.

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Manilla Calabrese
Manilla Calabrese
Manilla Calabrese ha rsposto... Architettura Mc2 - Manilla Calabrese (Nichelino, Torino) Architettura Mc2 - Manilla Calabrese - 2 mesi fa

Buongiorno,

ribadisco anch'io che il Catasto non costituisce documento probatorio - ossia non attesta lo stato di legittimità dell'immobile - cosa che invece fanno le pratiche municipali eventualmente depositate in Comune.

Stando alle modifiche che lei elenca (ma che vanno, come detto, confrontate con la pratica municipla e NON con la pianta catstale), una CILA in sanatoria è sufficiente, con indicazione che 'i lavori sono già stati eseguiti' e quindi conseguente pagamento della sanzione corrispondente. Ma sempre dall'entità delle modifiche non si evince alcun rapporto con l'agibilità - che al massimo verrebbe messa in discussione per opere importanti come un cambio di destinazione d'uso. Pertanto rimane il fatto che se l'agibilità c'è, non è necessario ri-farla. Forse la richiesta di agibilità di cui le hanno parlato si riferisce, indipendentemente dalle modifiche, alla necessità di tale documento per un atto di compravendita. Ma esula dalla CILA in sanatoria.

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Ing. Antonello Serra
Ing. Antonello Serra
Ing. Antonello Serra ha rsposto... Antonello Serra (Cagliari, Cagliari) Antonello Serra - 2 mesi fa

Buongiorno, la risposta alla sua domanda é: dipende da che opere effettivamente sono state compiute. Dovete accertare la differenza tra lo stato legittimo dell'immobile ed il suo stato attuale.

Prima di tutto va chiarito che la planimetria di riferimento non è certamente quella catastale, ma quella rinvenuta nell'accesso agli atti presso ufficio tecnico ed eventualmente ANCHE presso ufficio condono edilizio, per il vostro immobile.

Quindi dovete far questo:

1) Accesso agli atti presso tutti i diversi archivi presenti nel comune. Nei comuni maggiori solitamente l'archivio dell'ufficio tecnico è cartaceo. Va fatto anche accesso agli atti presso archivio del condono edilizio, nel caso esistesse e fosse diverso da quello dell'ufficio tecnico, e presso archivio del SUAPE.

2) Va fatto il rilievo dello stato attuale dell'immobile.

3) Dall'analisi degli atti così acquisiti sarà poi possibile definire lo stato legittimo dell'immobile, che va confrontato con il rilievo attuale.

Accertate le differenze, il tecnico incaricato potrà valutare se le opere compiute in assenza o difformità dal titolo edilizio fossero state da autorizzare con CILA, SCIA o permesso di costruire. A seconda di questi diversi casi, sarà possibile capire se il procedimento di sanatoria possa essere fatto con una CILA, una SCIA, o un permesso di costruire. Nei casi generali, potrebbe anche essere necessario prima di tutto chiudere un condono edilizio ancora eventualmente aperto.

Se le opere compiute avessero poi modificato aspetti che implicano il decadimento della precedente agibilità, questa sarà da rifare ex novo. Però non è scontato vi sia stata una precedente agibilità, questo lo accerterete con l'accesso agli atti. Nel caso non vi sia mai stata una precedente agibilità, farla adesso potrebbe essere una attività tecnica laboriosa.

Quindi: quello che riferisce lei non è del tutto corretto, il quadro complessivo è più articolato, dipende dai documenti rinvenuti nell'accesso agli atti e dalla differenza con lo stato attuale dell'immobile.

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Angela MOLINARI
Angela MOLINARI
Angela MOLINARI ha rsposto... Architetto Angela Molinari (Torino, Torino) Architetto Angela Molinari - 2 mesi fa

Buongiorno, inanzitutto occorre verificare la Regolarità edilizia in Comune, in seguito si potrà aggiornare la planimetria catastale.

Saluti, Angela Molinari

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Arch. Carlotta Gervasi
Arch. Carlotta Gervasi
Arch. Carlotta Gervasi ha rsposto... Carlotta Gervasi (Catania, Catania) Carlotta Gervasi - 2 mesi fa

Buongiorno, occorre presentare una Cila e pagare la sanzione, dopo di che bisogna presentare una Docfa per la variazione planimetrica al catasto. Ma non serve richiedere nuovamente agibilità per questo tipo di interventi se questa già c’era in precedenza.

Cordiali saluti

Arch. Carlotta Gervasi

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