Salve a tutti, spero possiate aiutarmi a trovare risposta a 2 domande di cui non riesci ad avere una chiara soluzione da nessun geometra fin ora consultato.
La prima domanda riguarda quanto in oggetto nel titolo di questo post.
Posseggo un terreno agricolo di circa 3.000mq da cui è stata scorporata tutta la superficie edificabile, ormai da anni, per la costruzione di un'abitazione in una particella contigua che non è più di mia proprietà (ma che comunque rimane vincolante per la superficie edificabile ovviamente).
Ora io avrei necessità di costruire, comunque, in quel campo di 3.000mq un paio di strutture che, però, da quanto ho capito non dovrebbero avere l'obbligo di accatastamento.
Sto parlando di una casetta in legno/sgabuzzino con circa 7mq di superficie ed una copertura senza pareti (quindi in pratica alcuni pali con un tetto in plastica piantati direttamente nel terreno) con un'altezza minore di 1.80cm e poco più di 100 metri cubi di area coperta.
Conoscendo tutto questo, sapreste dirmi se posso costruire queste strutture oppure sono impossibilitato a priori non avendo più area edificabile nel terreno?
La seconda domanda è direttamente dipendente dalla prima.
Nel caso potessi comunque costruire queste due piccole strutture, è mia intenzione usarle come deposito e luogo di confezionamento di quello che produco nel terreno agricolo. Non sto parlando di frutta o verdura, ma di vagliare ed insacchettare del terriccio o, volendo essere più precisi, humus. Quindi niente di commestibile o che abbia restrizioni sanitarie.
Il "problema" è il seguente: parlandone con alcuni geometri appena sentono "insacchettamento" lo associano a "laboratorio artigianale", nonostante non sia un artigiano ma un semplice agricoltore. Di conseguenza mi dicono che servirebbe un locale a norma accatastato come C3 (se non erro). Ma è giusto indirizzare il mero insacchettamento a laboratorio? E, nel caso non lo fosse ed avendo a disposizione le strutture di cui prima che sarebbero quindi non accatastate, potrei usarle per queste attività?
Spero che le mie domande non siano troppo strane o, almeno, comprensibili.
Grazie anticipatamente a chi saprà illuminarmi!
Dubbi su costruzione su un terreno
Salve a tutti, spero possiate aiutarmi a trovare risposta a 2 domande di cui non riesci ad avere una chiara soluzione da nessun geometra fin ora consultato.
La prima domanda riguarda quanto in oggetto nel titolo di questo post.
Posseggo un terreno agricolo di circa 3.000mq da cui è stata scorporata tutta la superficie edificabile, ormai da anni, per la costruzione di un'abitazione in una particella contigua che non è più di mia proprietà (ma che comunque rimane vincolante per la superficie edificabile ovviamente).
Ora io avrei necessità di costruire, comunque, in quel campo di 3.000mq un paio di strutture che, però, da quanto ho capito non dovrebbero avere l'obbligo di accatastamento.
Sto parlando di una casetta in legno/sgabuzzino con circa 7mq di superficie ed una copertura senza pareti (quindi in pratica alcuni pali con un tetto in plastica piantati direttamente nel terreno) con un'altezza minore di 1.80cm e poco più di 100 metri cubi di area coperta.
Conoscendo tutto questo, sapreste dirmi se posso costruire queste strutture oppure sono impossibilitato a priori non avendo più area edificabile nel terreno?
La seconda domanda è direttamente dipendente dalla prima.
Nel caso potessi comunque costruire queste due piccole strutture, è mia intenzione usarle come deposito e luogo di confezionamento di quello che produco nel terreno agricolo. Non sto parlando di frutta o verdura, ma di vagliare ed insacchettare del terriccio o, volendo essere più precisi, humus. Quindi niente di commestibile o che abbia restrizioni sanitarie.
Il "problema" è il seguente: parlandone con alcuni geometri appena sentono "insacchettamento" lo associano a "laboratorio artigianale", nonostante non sia un artigiano ma un semplice agricoltore. Di conseguenza mi dicono che servirebbe un locale a norma accatastato come C3 (se non erro). Ma è giusto indirizzare il mero insacchettamento a laboratorio? E, nel caso non lo fosse ed avendo a disposizione le strutture di cui prima che sarebbero quindi non accatastate, potrei usarle per queste attività?
Spero che le mie domande non siano troppo strane o, almeno, comprensibili.
Grazie anticipatamente a chi saprà illuminarmi!
1 Risposte
Buongiorno Sig. Giuseppe,
nelle zone agricole l'edificazione è consentita di norma alle aziende agricole con vincolo ventennale dei terreni seminativi.
A livello catastale ogni struttura stabilmente infissa al suolo deve essere accatastata.
Da come leggo, in tale struttura lei svolgerebbe comunque una attività, pertanto è necessario che sia autorizzata sia a livello comunale che inserita in catasto.
La sua situazione andrebbe approfondita, anche con i tecnici comunali.
Se vicino alla mia zona, sarei lieta di poterla aiutare.
Scegli un tipo di lavoro
Contatta all'istante persone nella tua zona alla ricerca di professionisti esperti negli ambiti della costruzione, ristrutturazione, installazioni, traslochi, architetti ecc..