Buongiorno risiedo in una villetta costruita nel 2000 di cui ho l'agibilità, successivamente abbiamo eseguito il recupero del sottotetto (già esistente) a fini abitativi. Come da progetto sono stati ricavati una camera e un bagno e una cabina armadio Il tutto con regolare concessione edilizia ,inizio ,fine lavori ,dichiarazione conformità dei lavori certificata dall'architetto che ha seguito il tutto,presentate piantine, pagati oneri di urbanizzazione,eseguita voltura catastale. I lavori sono stai eseguiti nel 2003.Ora chiedo se questa documentazione presentata regolarmente,e approvata al comune sia sufficiente per rendere abitabile la suddetta masarda, in quanto secondo l'architetto avenendo già l'abitabilità del resto dell'abitazione, in automatico questa si estende anche alla mansarda. Chiedo conferma .Vi ringrazio sin da ora della vostra disponibilità. Elena
Come rendere abitabile una mansarda?
Buongiorno risiedo in una villetta costruita nel 2000 di cui ho l'agibilità, successivamente abbiamo eseguito il recupero del sottotetto (già esistente) a fini abitativi. Come da progetto sono stati ricavati una camera e un bagno e una cabina armadio Il tutto con regolare concessione edilizia ,inizio ,fine lavori ,dichiarazione conformità dei lavori certificata dall'architetto che ha seguito il tutto,presentate piantine, pagati oneri di urbanizzazione,eseguita voltura catastale. I lavori sono stai eseguiti nel 2003.Ora chiedo se questa documentazione presentata regolarmente,e approvata al comune sia sufficiente per rendere abitabile la suddetta masarda, in quanto secondo l'architetto avenendo già l'abitabilità del resto dell'abitazione, in automatico questa si estende anche alla mansarda. Chiedo conferma .Vi ringrazio sin da ora della vostra disponibilità. Elena
1 Risposte
Salve Sig. Elena Enrica Maini
Dovete tenere presente che ogni qualvolta si modifica un immobile vi sono modifiche urbanistiche/edilizie e catastali.
Logicamente ogni modifica segue una regola, tutto dipende dal come e dal cosa, ovvero come applicare le norme e quale cosa si modifica.
C'è un motto che recita, gli ingegneri, non vivono, funzionano!
Vi premetto che quando si esegue un recupero di un “sottotetto” in linea di principio, avete Voi dichiarato nella pratica urbanistica che è un sottotetto, quindi tutto una serie di cose (nella maggior parte dei casi già realizzati abusivamente).
Sempre in linea di principio (non avendo visionato la Vs. progettazione), avete dichiarato che non vi è l'illuminazione, non vi sono gli impianti igienico sanitari, eventuali impianti dei termosifoni …. e quindi successivamente “- Come da progetto sono stati ricavati una camera e un bagno e una cabina armadio - “ avete eseguito i lavori per realizzarli.
Poiché io sono un ingegnere funzionante, penso che già qui possa rendersi conto, che vi sarà un problema, con la certificazione ex 46/90 impianto elettrico, idrico ecc.
Il certificato di agibilità, che rilascia il Comune, serve per attestare che l’immobile rispetti le normative in termini di igiene e salubrità (che ad oggi nessuno ha attestato) una volta conclusi i lavori, non oltre i 15 giorni successivi, ci si deve presentare allo “Sportello Unico” comunale e presentare la richiesta per l’ottenimento del certificato abitabilità.
Il firmatario deve essere la stessa persona a cui sono intestati i permessi di avvio e realizzazione delle opere edili. In caso di inadempienza si è soggetti ad una sanzione che varia tra 77 e 464 euro. ecc...
Oltre al modulo per l’istanza ad esso vanno allegati tutte una serie di documentazioni Ex. novo, ovvero comprendenti il resto della villetta ( ad esempio: quasi sicuramente, se stacca il salvavita– interruttore generale – si disattivano anche le lampade nel sottotetto, a conferma che è stato modificato l'impianto elettrico, cosa che deve essere comunicata sia in camera di commercio che all'ente comunale)
Le posso in conclusione dire che anche un immobile ABUSIVO, se rispetta i requisiti di agibilità, ha diritto ad ottenere la presente certificazione (una volta l'abitabilità era riservata alle abitazioni e l'agibilità alle attività commerciali) che d'altronde oggi è rilasciata dal tecnico che ha eseguito la progettazione, e si chiama: AUTOCERTIFICAZIONE AGIBILITA’ EDILIZIA (ai sensi dell’art. 25, comma 5- bis del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
Saluti da Caserta
ing.i. Valeria Ciarmiello
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